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Bonus mobili ed edilizia 2014. Gli sconti fiscali.

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Con intervento dell’ultima ora nella legge di Stabilità per il 2014, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (serie generale n. 302, suppl. ordinario n. 87, del 27 dicembre 2013), sono state prorogate per altri 12 mesi le agevolazioni fiscali che riguardano gli interventi di risanamento edilizio e di riqualificazione energetica nonché l’acquisto di mobili e di elettrodomestici. Gli sgravi fiscali previsti dalla normativa interessano da vicino tutti i cittadini alle prese con ristrutturazioni edilizie, miglioramento dell’efficienza energetica, messa in sicurezza dell’immobile, opere di adeguamento antisismico e l’acquisto di arredi. Ma come richiedere gli sgravi fiscali? Quale documentazione occorre presentare? Chi può richiedere il bonus mobili? Come funzionano i rimborsi? Cosa si può comprare?

COME RICHIEDERE LO SCONTO: Per godere del bonus arredamento è necessario che il soggetto che sostiene le spese di ristrutturazione edilizia dell’immobile, sia lo stesso soggetto che sostiene le spese per l’acquisto di mobili che servono per arredarlo. Se i lavori sono eseguiti su immobili in comproprietà, il bonifico deve riportare i dati di tutti i proprietari. Per chi ha eseguito lavori nel 2013, le ricevute dei pagamenti andranno conservate e inserite nella dichiarazione dei redditi relativi all’anno 2013, per ottenere lo sgravio fiscale l’anno successivo (per i dipendenti nella busta paga di luglio 2014). Per chi esegue lavori nell’anno in corso, le spese saranno inserite nella dichiarazione 2015 (relativa ai redditi 2014).

DECORRENZA E IMPORTI: La detrazione del 50% sulla spesa effettuata, per un massimo di 10 mila euro da spalmare nei prossimi dieci anni, viene applicata per mobili comprati dal 4 luglio in poi e per elettrodomestici, condizionatori e caldaie pagati dal 4 agosto.
Il Corriere precisa quanto segue: “Quando si parla di 10 mila euro di spesa per elettrodomestici e mobili, quindi 5000 euro di sconti fiscali scaglionati in tranche da 500 euro all’anno, va sottolineato che si tratta di una cifra aggiuntiva ai 96 mila euro, il tetto massimo di spesa su cui ottenere la detrazione per le ristrutturazioni. A differenza del bonus previsto per condizionatori a pompa di calore e caldaie, il cui acquisto rientra invece nel montante dei 96 mila euro”.

BONIFICO PARLANTE: Per poter usufruire degli sconti, i contribuenti devono pagare mediante bonifico bancario o postale (no contanti) compilando il modulo prestampato per la ristrutturazione edilizia. Nei bonifici dovranno essere indicati: la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati; il codice fiscale del beneficiario della detrazione; il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

CHI PUO’ RICHIEDERLO: I beneficiari del bonus sono elencati nel Testo unico dell’edilizia: dalla manutenzione straordinaria al restauro e risanamento conservativo, dalla ristrutturazione edilizia all’installazione di pannelli fotovoltaici, dagli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato da calamità agli interventi di bonifica anti-amianto, dall’eliminazione delle barriere architettoniche alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali fino alla prevenzione di furti e atti di vandalismo. In sostanza: per rientrare nella categoria di chi sta ristrutturando, e quindi per chiedere il bonus, basta anche solo fare piccoli interventi, come la sostituzione di tubature o la serratura della porta di casa, l’installazione di antifurto, l’applicazione di vetri basso emissivi a una finestra.

SONO ESCLUSI: Sono tuttavia esclusi gli interventi di manutenzione ordinaria, come per esempio la tinteggiatura delle pareti o la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, purché non facciano parte di una ristrutturazione più ampia e documentata.

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